01 Dic Baia di Ieranto →
Baia di Ieranto
L’insenatura leggendaria racchiusa nel golfo di Salerno
Che cosa c’è di più mitologico di un faraglione? La baia che lo guarda.
Si dice che la Baia di Ieranto, l’insenatura panoramica che s’affaccia sull’isola di Capri, fosse la dimora di quelle creature strane e mostruose, metà donna e metà uccello, cui diamo il nome di Sirene. Non sorprende che proprio qui, in una caverna, avessero trovato la propria casa d’elezione e che su quei prati d’euforbia sia nata la leggenda del canto dolce ma fatale che affascinò perfino Ulisse.
Ammaliatrice e suggestiva, questa chicca racchiusa nel golfo di Salerno è nota oggi come la Baia delle Sirene, e supera in incanto ogni altra tappa irrinunciabile in Costiera Amalfitana.
Dimenticatevi quindi d’Amalfi o di Maiori: il sentiero che parte da Nerano e s’inoltra nella macchia mediterranea vi aprirà gli occhi su un fazzoletto di Campania selvatico, inaspettato e suggestivo, che si estende per 63 ettari ed è oggi l’Area Marina Protetta di Punta Campanella.
Nel 1987 questo lembo di terra è stato donato al FAI – Fondo Ambiente Italiano, che qui ha operato un restauro ambientale leggendario e che ancora tutela la biodiversità delle specie marine (ne sono state censite circa 260 sotto i fondali), delle specie ornitologiche e della macchia mediterranea tutt’attorno: il mirto, l’asparago selvatico, il pino d’Aleppo, il lentisco, il carrubo e la ginestra vi crescono spontaneamente, stagliandosi su una quinta d’azzurro brillante, in mezzo a terrazze d’olivo e al gabbiano reale e al pellegrino.
Correte, non perdetevi questa perla a un passo da Sorrento, anche la Casa Silentium – Villa Rosa – vi stupirà: il set onirico dove lo scrittore britannico Norman Douglas si lasciò ispirare per la stesura del suo Siren Land. Da qui si sente ancora l’eco di un canto che abbraccia la risacca… occhio a non lasciarvi stregare.